Vendetta personale by Catherine George

Vendetta personale by Catherine George

autore:Catherine George [George, Catherine]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788858914823
Google: QeQqAgAAQBAJ
editore: Harlequin Mondadori spa
pubblicato: 2013-09-09T22:00:00+00:00


8

Il giorno dopo, Sarah non aveva nulla da fare, tranne che pensare ai baci di Alex Merrick. Finché non avesse avuto notizie dell’ispezione, non si sarebbe potuto fare nulla a Westhope Farm. Nel frattempo, avrebbe smesso di sognare a occhi aperti e si sarebbe occupata delle pulizie nel suo appartamento, finestre comprese. Dopo aver controllato sul suo portatile, telefonò a Harry e gli disse che poteva alzare un po’ l’attuale stipendio di Ian. «Quando avrò ricevuto il rapporto ufficiale e fatto un’offerta definitiva al signor Grover, puoi provare a parlargli. Se è d’accordo, digli di venire qui una sera e decideremo.»

«Arriverà di corsa» le assicurò Harry. «Che programmi hai per oggi?»

«Faccende domestiche che ultimamente ho un po’ trascurato» rispose lei, «soprattutto le finestre.»

«Ci penserò io» dichiarò Harry. «Tu salteresti su e giù dalla scala in continuazione e finiresti col romperti una gamba o qualcosa del genere.»

«Harry, non posso chiederti di fare questo!»

«Non me lo hai chiesto, mi sono offerto io. Ci vediamo tra una mezz’ora» le disse lui, deciso.

Troppo felice di essere stata sollevata dal compito che detestava di più, Sarah caricò la lavastoviglie e continuò con le pulizie, sempre pensando alla serata con Alex. Era stato puro piacere dall’inizio alla fine, qualcosa che non aveva mai provato con nessun altro prima. Lui non era per niente il ragazzo ricco e viziato che Sarah pensava, aveva sempre lavorato duro per guadagnarsi la sua posizione, e in fatto di baci...

Era ancora lì, con il cuore che le batteva al pensiero di Alex, quando il suono del campanello la riportò con i piedi per terra. Corse ad aprire la porta e Harry entrò, armato di una scala telescopica.

«Bene, capo. Vado a iniziare.»

«È molto gentile da parte tua» rispose lei, grata.

«Non avevo niente di meglio da fare, ma non una parola al pub, mi raccomando!» l’avvertì lui.

«La mia bocca è sigillata. Che ne diresti di una tazza di caffè?»

«No, grazie, quando avrò finito. Prima di tutto sarà meglio che pulisca le imposte» decise. «Hai un secchio e degli stracci?»

Mentre Harry lavorava, Sarah gli cambiava l’acqua. Infine lui indietreggiò, osservando le immacolate imposte bianche e i vetri splendenti con un grugnito di soddisfazione. «Finisco l’esterno e sarà fatto.»

«Sei davvero un mito, Harry» osservò lei.

«Sarebbe meglio chiudere un po’ le imposte, ci vedrò meglio» rispose lui e uscì.

Sarah fece come le aveva chiesto e salì sul soppalco per cambiare le lenzuola al suo letto. Si rialzò sorpresa nel sentire bussare alla porta e corse giù aspettandosi uno dei suoi vicini, ma, quando aprì la porta, si ritrovò davanti Dan Mason con quel suo sorriso irritante, sicuro di essere il benvenuto.

«Qualcuno doveva consegnare un pacco, così non ho citofonato. Posso entrare?»

Lei annuì riluttante, incapace di dirgli no. Dan le passò oltre, rimanendo impressionato dalle dimensioni della stanza. «Dio, Sarah, che meraviglia!»

«Originariamente era un’aula di musica, ma io ho fatto alcune modifiche.»

«Dove dormi?»

«Lassù» rispose lei, indicando il soppalco.

«Romantico, ma senza spazio per ospiti inaspettati» notò lui.

«Infatti» replicò. «Perché sei qui, Dan?»

«Per porre in tempo la mia richiesta di avere la tua compagnia questa sera, ma non di nuovo al Pheasant.



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